I numeri erano in crescita ormai da qualche anno ma di certo nessuno tra i bibliotecari di tutto il mondo avrebbe mai potuto immaginare che in soli pochi mesi i prestiti digitali sarebbero arrivati a registrare un aumento a tre cifre. Dallo scorso marzo ebook e audiobook sono diventati i formati di lettura e fruizione preferiti da prendere in prestito in biblioteca. Tutta colpa o merito delle nuove consuetudini definite dalla pandemia globale. Alla crescente richiesta degli utenti già attivi si è aggiunto un altrettanto crescente numero di nuovi iscritti che solo con il lockdown hanno scoperto la possibilità di avere accesso in maniera semplice e sicura a cataloghi multiformato che di giorno in giorno diventano più ricchi e interessanti.

Un po’ di numeri

Torniamo brevemente ai numeri. Di quelli resi noti da OverDrive, una delle principali piattaforme di gestione del prestito digitale a livello mondiale, abbiamo già accennato nella nostra ultima newsletter – vi lasciamo il link per l’iscrizione – ma vale la pena ricordarli ancora una volta scendendo nel dettaglio. I download effettuati quest’anno sono cresciuti del 30% passando dai 366 milioni del 2019 ai 430 milioni nel 2020. Gli audiolibri hanno registrato una crescita del 20% rispetto allo scorso anno (138 milioni di checkout), doppia la percentuale di crescita per gli ebook che con 289 milioni di download totali raggiungono un +40% rispetto al 2019. Altissimi i numeri anche della lista di attesa: 138 milioni. OverDrive oggi copre 87 Paesi in tutto il mondo con 65mila biblioteche e scuole.

Anche in Italia i dati diffusi da MLOL, la prima rete italiana di biblioteche pubbliche, accademiche e scolastiche, raccontano una crescita esponenziale: rispetto al 2019 i nuovi iscritti sono cresciuti dell’89,09%, l’uso delle risorse del 102,56%, gli accessi del 107,68%. Il lockdown ha inevitabilmente inciso ma è in ogni modo importante ricordare che le cifre relative ai prestiti digitali in tutto il mondo sono, ancora oggi, influenzati anche da una serie di fattori frenanti. Alcuni di questi fattori sono da attribuire ai processi interni di digitalizzazione delle biblioteche (modalità di iscrizione online non sempre disponibile, carenze nella formazione digitale dei bibliotecari) altri invece sono strettamente collegati ad alcune limitazioni definite dagli editori sul prestito dei contenuti digitali che vanno a incidere sia sul numero massimo di prestiti consentiti sia sulla disponibilità di alcuni titoli.

Cosa sta cambiando?

A essere cresciuti negli ultimi mesi non sono stati solo i numeri dei nuovi iscritti, degli ebook e degli audiobook presi in prestito ma anche quello dei titoli messi a disposizione degli utenti. Dopo anni di titubanze e ormai sempre più consapevoli della crescente domanda di contenuti digitali sia al dettaglio che appunto nelle biblioteche, finalmente proprio negli ultimi mesi anche diversi editori e importanti gruppi editoriali hanno fatto passi importanti verso il mondo bibliotecario.

L’allentamento dei termini del prestito digitale e la messa a disposizione di centinaia tra ebook e audiobook di alcuni grandi editori statunitensi - tra i quali Macmillan, HarperCollins e Penguin Random House - così come le recenti notizie sulle trattative avviate da Amazon per rendere, per la prima volta, i suoi titoli disponibili al prestito bibliotecario, non possono certo essere considerati dei casi.

Mentre i prestiti dei libri crollavano a causa della chiusura degli spazi fisici e delle limitazioni imposte dalle nuove norme di prevenzione, quelli dei contenuti digitali continuavano, e continuano, a registrare numeri veramente importanti. Molte biblioteche per rispondere alla crescente domanda digitale e all’incremento del numero di utenti attivi hanno destinato una parte sempre più consistente del loro budget all’acquisto di ebook e audiobook incontrando una maggiore apertura da parte degli editori, particolarmente disponibili anche a garantire la fruizione con il modello pay per loan. Il meccanismo pay per loan, a differenza del modello one copy one user, permette di sfruttare appieno le specificità del mezzo digitale e garantisce agli utenti la possibilità di scaricare liberamente tutti i titoli delle collezioni disponibili senza alcuna limitazione nel numero di lettori contemporanei e quindi senza code di prenotazione. Le biblioteche infatti acquistano dagli editori pacchetti di prestito pagando di fatto in base al numero di prestiti effettuati. Vantaggi evidenti quindi non solo per gli iscritti ai servizi di prestito digitale ma anche per gli editori che oggi sembrano finalmente essere sempre più consapevoli del nuovo ruolo svolto dalle biblioteche nel mercato e nella distribuzione editoriale.

In un precedente articolo dedicato ai modelli di vendita del nuovo mercato editoriale abbiamo già parlato delle biblioteche e dei vantaggi che editori e autori indipendenti potrebbero avere dalla crescita del prestito digitale. Maggiore diffusione, maggiore visibilità, maggiori guadagni. Senza ovviamente dimenticare la funzione principale dei prestiti di contenuti da parte di una biblioteca che è quella di garantire l’accesso ai contenuti a chi non può permettersi o non ha modo di ottenere (per ostacoli di vario genere) il possesso del titolo.

Solo una temporanea risposta all’attuale situazione mondiale o una solida base per un cambiamento duraturo? Editori e bibliotecari sfrutteranno l'esperienza di questo anno straordinario per tracciare finalmente un nuovo corso, stabile e sostenibile per ebook e contenuti digitali nelle biblioteche? La crescita vertiginosa dei numeri registrata negli ultimi mesi inevitabilmente rallenterà ma la sensazione, e la speranza diffusa, è che l’attuale ribalta di ebook e audiobook nelle biblioteche possa dare inizio a una nuova era del comparto e del mercato bibliotecario. Infondo gli utenti in tutto il mondo sembrano aver molto apprezzato la possibilità di avere accesso, in tempi ridotti, a un catalogo sempre più ricco e diversificato tanto nei contenuti quanto nei formati e probabilmente tenderanno a conservare queste nuove abitudini di fruizione.

Rimaniamo in attesa dei prossimi numeri.


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