Le interviste - Il Print on Demand e la nuova sfida della stampa digitale per editori e autori indipendenti
Oggi quando si parla di editoria digitale non si fa riferimento solo a ebook e audiolibri. Il digitale sta contaminando l’intera filiera editoriale portando cambiamenti nei formati dei contenuti, nei business model, nei processi creativi. Sotto la sua spinta cambiano anche i processi di produzione. Negli ultimi anni, questi cambiamenti hanno interessato anche il più tradizionale comparto dell’editoria libraria con la nascita e lo sviluppo di modelli come il Print on Demand. Il POD, come ormai tutti sappiamo, è quel modello alternativo di produzione e distribuzione che permette di stampare, anche in singola copia, soltanto i libri effettivamente acquistati dai lettori tramite i vari store online e offline. Per provare a capire la portata del cambiamento apportato dal digitale nel comparto del libro cartaceo basti pensare che i processi di produzione e distribuzione, così come anche il business model di riferimento, del Print on Demand sono strutturalmente più simili a quelli dell'ebook che a quelli dell’editoria libraria tradizionale: riduzione dei costi di produzione, azzeramento dei costi marginali, nuove possibilità per il back catalogue e per i contenuti di nicchia.
Non è un caso se il POD ha trovato la sua giusta collocazione all’interno della nostra nuova piattaforma di gestione dei contenuti. Nel rinnovato ecosistema StreetLib il digitale contamina sia i formati che i processi di produzione così da rispondere a tutte le possibili esigenze del mercato editoriale, sempre più multiformato e multicanale.
Oggi finalmente il POD sta mostrando tutte le sue potenzialità agli occhi degli editori. Opportunità particolarmente importanti soprattutto per i piccoli e medi operatori, che possono così mantenere vivi i propri titoli, stamparli solo in caso di necessità e nel numero strettamente necessario di copie, snellendo allo stesso tempo il flusso di lavoro.
Di Print on Demand e prospettive future abbiamo parlato con Mario Scagnetti, direttore editoriale di tab edizioni e con Georgia Briata, scrittrice e autrice indipendente. Entrambi infatti hanno scelto di integrare il POD nel loro modello distributivo scegliendo i servizi offerti dalla nostra piattaforma.
Print-on-Demand: come è nata la decisione di utilizzare il POD e in che modo è stato integrato nel vostro modello distributivo?
Mario Scagnetti, Direttore editoriale di tab edizioni
Abbiamo provato POD per la volontà di ampliare il più possibile i nostri canali di distribuzione e di portare i libri di tab edizioni laddove, almeno inizialmente, non saremmo riusciti in autonomia.
Georgia Briata, scrittrice e autrice indipendente
Quando ho pubblicato i primi due libri, subito ho scelto la versione ebook. Nella mia testa era ancora strano pensare che pubblicare in cartaceo fosse tanto semplice. Ma per fortuna dopo qualche mese mi sono decisa a provare e non dimenticherò mai l'emozione dell'aver tenuto per la prima volta tra le mani una copia fisica dei miei libri. Un sogno che si realizzava. Un pezzetto della mia fantasia e delle mia creatività era materializzato lì, davanti a me. Per fortuna i tanti followers dei miei blog e delle mie pagine social, POD è risultato una via importante e semplice per la vendita. Grazie ai tantissimi canali streetlib prima nei negozi on line e poi anche tramite le librerie fisiche, non mi sono mai dovuta preoccupare di nulla, se non di scrivere.
In StreetLib stiamo sviluppando i nostri nuovi servizi di POD e quindi siamo molto curiosi: cosa vi ha portato a scegliere la nostra piattaforma?
Mario Scagnetti, Direttore editoriale di tab edizioni
Abbiamo scelto Streetlib perché già conoscevamo la piattaforma grazie a pregresse esperienze lavorative nel mondo dell’editoria. Appena aperta la nostra casa editrice, inoltre, ci siamo associati all’Adei e abbiamo scoperto delle interessanti promozioni messe a disposizione da Streetlib per i soci. A quel punto non abbiamo avuto più dubbi.
Georgia Briata, scrittrice e autrice indipendente
Quando ho scelto Streetlib ero assolutamente "ignorante" riguardo all'editoria e all'auto-pubblicazione. E credo sia stato proprio questo che mi ha fatto valutare streetlib come la piattaforma giusta per me, perché era molto facilmente comprensibile, economica e dava tutta una serie di servizi - soprattutto la presenza nei principali negozi on line, che poi negli anni hanno continuato ad aumentare, fino alle librerie. Probabilmente ho iniziato quasi per gioco e anche per scrupolo verso quei due libri di cui mi sentivo "responsabile". E la semplicità promessa è stata mantenuta, aiutandomi a tramutare quel gioco in una meravigliosa passione e anche in un vero e proprio lavoro.
In Italia si stampano sempre meno titoli ma, secondo gli ultimi dati Istat, il numero delle tirature è ancora alto: 192 milioni di copie. Alta è anche la percentuale, oltre il 22%, di resi e giacenze dichiarate nello stesso anno dagli operatori del settore. Quali sono i vantaggi del POD e perché secondo te l'editoria tradizionale fa ancora fatica ad approcciarsi a questo modello?
Mario Scagnetti, Direttore editoriale di tab edizioni
La nostra casa editrice non ha sposato completamente il modello POD. In realtà, ciò che facciamo è creare un modello ibrido, di volta in volta, in base alle singole esigenze ed anche per gli stessi titoli. Mi spiego meglio: siamo una casa editrice che pubblica testi di ricerca e manualistica, molti dei quali adottati, e saggi di divulgazione scientifica. Alcuni nostri autori vogliono essere presenti a scaffale e in alcuni casi le librerie ci chiedono di ricevere delle copie in conto deposito, soprattutto quando iniziano i corsi universitari. Per questo abbiamo messo a punto un sistema ibrido, che si muove in maniera fluida tra le microtirature e la stampa on demand. In questo modo proviamo a intercettare i vantaggi di entrambi i modelli.
Georgia Briata, scrittrice e autrice indipendente
Per quanto mi riguarda, essendo una persona fisica che ha iniziato da zero, non avrei mai potuto sostenere il costo della stampa di molte copie da poter poi vendere. Ho sempre trovato il POD geniale. Per quale ragione qualcuno dovrebbe investire grandi somme di denaro con il rischio di perderci, quando è possibile con questo metodo, creare solo guadagno per tutti?
Non so perché l'editoria tradizionale non si stia ancora approcciando a questo metodo, ma ho potuto verificare con il solo mio libro che ho dato in pubblicazione a un editore, che l'editoria tradizionale non riesce aimè a stare al passo con i tempi in cui ci troviamo. Il mondo è cambiato, ma certe categorie sembrano non volerlo accettare.
Durante il periodo dei lockdown c'è stato un forte incremento dei consumi di contenuti digitali e questo ha avuto un forte impatto a diversi livelli nel mondo editoriale. Come avete vissuto questo periodo? Come avete reagito alle nuove sfide imposte dalla pandemia?
Mario Scagnetti, Direttore editoriale di tab edizioni
tab edizioni punta sulle nuove tecnologie fin dalla nascita. Nuove tecnologie che decliniamo, ovviamente, per il mondo del libro, quindi anche per la lettura. Il lockdown, di fatto, ha accelerato il nostro progetto da questo punto di vista. In quel periodo abbiamo iniziato a utilizzare il POD di Streetlib e abbiamo chiuso un accordo con Perlego, piattaforma che consente la lettura di libri in streaming, tanto per citare due esempi. In questa fase, invece, stiamo lavorando per trasformare tutti i nostri e-tab, la sezione del catalogo che ospita i libri in digitale, in epub. Per necessità accademiche e di studio, il nostro core business, alcune edizioni digitali sono ancora in formato PDF, ma vogliamo rimediare il prima possibile.
Georgia Briata, scrittrice e autrice indipendente
Nel mio settore, quello della crescita personale e spirituale, non sto ancora riscontrando un passaggio molto forte ai contenuti digitali. I miei lettori se vedono uscire prima l'ebook mi chiedono immediatamente quando uscirà il cartaceo, e chi compra la versione digitale ci tiene a dirmi che però ne compra anche la versione in carta.
Questo probabilmente perché sono di norma persone con una grande dimensione emotiva e introspettiva, e quindi il tenere il libro in mano ha un romanticismo e crea un senso empatico molto più forte di una pagina su schermo. In generale durante la pandemia non ho cambiato nulla rispetto alle mie abitudini nella scrittura e nella parte editoriale, fortunatamente i miei libri erano disponibili in molti canali.
Chiudiamo voltando lo sguardo verso il futuro: come vedete il mercato editoriale nei prossimi 5 anni? Quali sono le vostre previsioni e/o aspettative? Cosa vi piacerebbe trovare nella piattaforma StreetLib del futuro?
Mario Scagnetti, Direttore editoriale di tab edizioni
Immaginiamo un modo di leggere sempre più fluido e orientato verso i contenuti aggiuntivi, che non saranno più solo ad appannaggio di un libro digitale. Già oggi, tramite codice QR, è possibile veicolare grafici multimediali, contenuti audio e video su un’edizione cartacea. Noi lo facciamo per molti nostri libri. In futuro, inoltre, la realtà aumentata prenderà sempre più piede e le possibili applicazioni al libro sono davvero infinite. Pensiamo che il lettore debba avere la possibilità di spostarsi velocemente e comodamente dall’edizione cartacea a quelle digitale. Ecco, su Streetlib ci piacerebbe trovare una maggiore integrazione tra le due edizioni.
Georgia Briata, scrittrice e autrice indipendente
Non mi è facile avere una proiezione dei prossimi anni, il mio rapporto con la scrittura, la pubblicazione e la vendita è sempre stato più intuitivo che dettato dalla conoscenza del mercato. E forse è stata la mia fortuna, perché la passione trova strade che la ragione non riesce nemmeno a immaginare. Sono abbastanza certa che continuerò a pubblicare molti libri e senza dubbio con streetlib, sia nella versione ebook che in quella cartacea proprio perché il servizio POD mi consente di non dovermi preoccupare della stampa e dei sui costi.
Quello che mi piacerebbe trovare in streetlib, è la possibilità di creare in autonomia video e presentazioni digitali. Ma anche di partecipare con streetlib, insieme magari a quegli autori molto produttivi come me, a fiere del libro in cui poter esporre le mie opere e farmi conoscere e trovare fisicamente dai miei tanti follower e lettori, ma in un contesto non individuale bensì di scrittori accomunati dalla stessa realtà, quella di streetlib. (Cosa che magari già state facendo ma di cui non sono al corrente).
La vendita dei libri è una parte importante dei miei guadagni, quindi per me streetlib non è solo una piattaforma, ma siete voi. Per me siete i miei colleghi, e mi piacerebbe che ci fosse un modo per far partecipare streetlib al mio mondo social, in una collaborazione che vada oltre il mio profilo autore.
L’intervista è stata realizzata via email nelle ultime settimane, ancora grazie a Mario Scagnetti e Georgia Briata per la disponibilità!