Martedì 1° aprile abbiamo partecipato con piacere all’AI Summit organizzato da Shimmr AI durante il BolognaBookPlus 2025. L'evento, dedicato al ruolo crescente dell’intelligenza artificiale nell’editoria, ha riunito leader del settore per esplorare nuove opportunità e sfide. Siamo grati per l’invito e per aver preso parte a un confronto costruttivo su come l'AI stia cambiando la scrittura, la produzione e la distribuzione dei libri, aprendo nuove strade per il futuro dell’editoria.
Proteggere i contenuti nell’era dell’IA
Il nostro CEO, Giacomo D’Angelo, è intervenuto nel panel Recognition and reward: How to make money from LLMs insieme a Giulia Marangoni dell’Associazione Italiana Editori (AIE) e moderato da Ed Nawotka di Publishers Weekly. Al centro del dibattito due punti fondamentali:
- Come possono gli editori proteggere i propri contenuti dal Text and Data Mining (TDM) non autorizzato?
- E come possono, allo stesso tempo, cogliere le nuove opportunità offerte dalle licenze IA?
Il panel si è aperto con una spiegazione chiara del significato di TDM e delle differenze normative tra Europa e Stati Uniti. Sono stati presentati strumenti come ONIX di EDItEUR e TDMRep del W3C, che consentono agli editori di esprimere il proprio dissenso rispetto all’estrazione non autorizzata dei dati, sottolineando alla stesso tempo come, nonostante l’esistenza di queste soluzioni, i principali modelli AI oggi in uso tendono a ignorare questi standard, evidenziando un problema serio che merita attenzione.Il panel è iniziato con una chiara spiegazione del significato di TDM e delle diverse normative vigenti in Europa e negli Stati Uniti.
Dal training all’inferenza: un nuovo capitolo per l’editoria
Giacomo ha illustrato il funzionamento dei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), distinguendo la fase di addestramento e quella di inferenza. Se finora l’attenzione si è concentrata soprattutto sull’addestramento, secondo lui è l’inferenza — ovvero il modo in cui l’AI utilizza i contenuti in tempo reale — a rappresentare la vera opportunità per il mondo editoriale.
Ha quindi proposto una visione orientata al futuro: e se gli editori potessero concedere in licenza i propri contenuti per l’inferenza, proprio come avviene già con i modelli a streaming o in abbonamento? Le aziende che sviluppano AI potrebbero pagare per accedere ai contenuti in base ai token o alle query, tramite una piattaforma di distribuzione specializzata, dotata di API intelligenti e strumenti di riconoscimento dei contenuti accurati.
Un modello che non avvantaggerebbe solo i grandi editori e le big tech, ma che potrebbe funzionare anche per editori indipendenti, università, ricercatori e sviluppatori. Un modo per aprire l’accesso, favorire l’innovazione e al contempo tutelare i diritti.
Prospettive e ispirazioni per il settore
Il panel si è concluso con un vivace momento di domande e risposte. Tra gli interventi più ispiranti, quello di Chantal Restivo-Alessi, Chief Digital Officer di HarperCollins, che ha raccontato uno dei primi importanti accordi di licenza AI nel mondo dell’editoria.
Siamo felici di aver contribuito a un dialogo così rilevante, portando la nostra visione su come l’intelligenza artificiale possa trasformare il futuro dell’editoria. Un sentito grazie alla Bologna Children’s Book Fair e a Shimmr AI per aver creato uno spazio di confronto autentico e stimolante!